Churchill: discorsi roboanti, con registri diversi. Hitler: l’invettiva e il potere della menzogna
In privato confessava agli amici che se sai mentire, il lavoro è fatto. Nei suoi discorsi dominava l’invettiva. La differenza con Churchill, è che se questi rombava, con tono confidenziale e pizzichi di humor, Hitler gridava. Fra il 1900 e il 1955 Churchill ha tenuto una media di un discorso a settimana. Coniò espressioni come “sangue, fatica, lacrime e sudore”, “la loro ora più bella”, “i pochi”, “la fine del principio”, “business as usual”, “la cortina di ferro”, “summit politico”, “coesistenza pacifica”.
- In privato confessava agli amici che se sai mentire, il lavoro è fatto.
- Fra il 1900 e il 1955 Churchill ha tenuto una media di un discorso a settimana.
- Davvero non c’è più niente da conservare?
- La differenza con Churchill, è che se questi rombava, con tono confidenziale e pizzichi di humor, Hitler gridava.
- Quando parlava in pubblico sapeva di mentire.
Il dittatore tedesco era un genio dell’uso retorico del silenzio e costruiva l’invettiva gradualmente, portando il pubblico a seguirlo. Questione di energie, diceva lui[3]. Pareva avesse un interruttore per comandare gli attacchi isterici a piacimento. https://www2.uepa.br/wordpress/index.php/2023/04/20/cjc-1295-steroidi-potenziatori-di-crescita/ Davvero non c’è più niente da conservare? Capisco che la politica idraulica non sembri c’entrare nulla con la politica culturale, eppure la cultura c’entra qui non meno che al Salone o alla Biennale. Quando parlava in pubblico sapeva di mentire.